lunedì 29 dicembre 2008

Ancora filamenti

Segnalo il video girato da me il 9 Novembre 2008, giorno seguente alla vistosa "pioggia" di filamenti. Potete vedere come appaiono questi filamenti dopo la caduta, il fatto che siano ancora presenti la mattina del 9 Novembre indica che non sono soggetti a "sublimazione" così come è stato riportato in alcuni casi di caduta di Capelli d' Angelo.
http://www.youtube.com/watch?v=6oTqv1otFxw

lunedì 22 dicembre 2008

Risultati delle analisi

Vista l'assenza di obiezioni ho concluso le analisi come previsto nel post precedente. Faccio quindi un riassunto di quanto fatto con immagini e risultati.
Procedimento:
Si sono preparati 20 mL di soluzione al 10% di soda caustica quindi sono stati aggiunti 170mg di sale di Seignette.
Viene pesato un campione di filamenti raccolti l'8/11/2008 su bilancia analitica con precisione decimo di milligrammo. Il peso del campione è 1mg (nella foto il peso mostrato è il lordo, la tara pesava 0,2785 g).
Il campione è stato inserito in un contenitore nel quale è stato aggiunta anche la soluzione precedentemente preparata (o,5 mL). Il contenitore è stato quindi tappato e posto a riscaldare a bagnomaria ad 85°C per 3 ore. Al termine del riscaldamento il campione risultava completamente sciolto.
Alla soluzione così ottenuta sono state aggiunte due gocce di soluzione di solfato di rame 1%. La soluzione colorata così ottenuta è stata chiamata "Campione Filamento"
Sulla bilancia analitica viene pesato 1mg di colla di coniglio (sostanza notoriamente proteica). Il solido viene posto in un contenitore e vengono aggiunti 0,5 mL di soluzione al 20% di soda precedentemente preparata. La dissoluzione avviene rapidamente a temperatura ambiente in qualche minuto. Alla soluzione limpida sono state aggiunte 2 gocce di soluzione 1% di solfato di rame. La soluzione così ottenuta è stata chiamata "Riferimento Viola"
Come riferimento è stata preparata una soluzione con 0,5 mL di soda 20% più 10 gocce di soluzione di solfato di rame (con solo 2 gocce il colore blu era poco apprezzabile rispetto al viola ottenuto con 2 semplici gocce nelle altre soluzioni). La soluzione così ottenuta è stata chiamata "Riferimento Blu".
Risultati e Discussione:
Le tre soluzioni così ottenute sono state messe a confronto visivamente su sfondo bianco (nell'ordine Riferimento Viola, Campione Filamento, Riferimento Blu).
Come era prevedibile la soluzione Riferimento Viola dopo l'aggiunta del solfato di rame ha preso una vistosa colorazione viola segno che il reattivo funziona e che la procedura è efficace per il riconoscimento delle proteine.
La soluzione Riferimento Blu ha mostrato una colorazione blu come era da attendersi visto che in tale soluzione non vi era alcun campione proteico.
La soluzione Campione Filamento mostra una colorazione viola praticamente identica a quella della soluzione Riferimento Viola. Questo indica che il filamento disciolto era indubbiamente proteico.
Tutte e tre le soluzioni sono state esaminate via spettrofotometria Uv-Vis, in particolare volendo determinare la differenza di colorazione nel visibile (viola contro blu) è stato sufficiente analizzare l'assorbimento delle soluzioni a partire da 400 nm fino a 800 nm (ovvero solo nel visibile).
Le varie soluzioni avevano un volume troppo scarso per poter eseguire l'analisi quindi sono tutte state diluite con acqua distillata fino ad un volume di 3 mL.
Di seguito sono riportati i 3 spettri di assorbimento delle 3 soluzioni:




Risulta evidente come la soluzione Riferimento Blu abbia un massimo d'assorbimento intorno ai 650 nm mentre le soluzioni Riferimento Viola e Campione Filamento hanno un massimo intorno ai 530 nm. Non vi è quindi alcun dubbio che il filamento disciolto fosse proteico e quindi assimilabile alla seta. Come già discusso in precedenti articoli la seta non definisce unicamente il filamento proteico prodotto dai bachi, ma anche le tele di ragno. La stagionalità del fenomeno avvenuto l'8/11/2008 sommata alle analisi condotte non lascia dubbi sulla sua origine. Si è trattato quindi della consueta migrazione autunnale di alcune specie di ragno.
Note:
Il campione raccolto pesava complessivamente 37 mg nonostante il volume fosse notevole. Pesare una sostanza così leggera e appiccicosa è piuttosto complesso, oltre al fatto che essendo l'analisi distruttiva ogni volta si perde il campione utilizzato. Sono disponibile a ripetere l'analisi su qualsiasi campione di filamento a patto che pesi almeno 1mg.
A disposizione per chiarimenti, dubbi, critiche e suggerimenti

venerdì 19 dicembre 2008

Anteprima nuove analisi sui filamenti autunnali

Qualche post fa avevo già trattato dei filamenti prodotti dai ragni migratori durante il periodo autunnale. In seguito ad un campionamento di una cospicua quantità di materiale, avvenuto l'8 Novembre 2008, ho iniziato ad organizzarmi per eseguire nuove analisi. Abbiamo già parlato del test di Loewe: si tratta, in effetti, di un test piuttosto grezzo (anche se specifico per le proteine) il quale permette immergendo la sostanza all'interno della soluzione di identificarne immediatamente l'origine proteica o meno. Tutti i filamenti analizzati immersi nel reattivo di Loewe per qualche minuto si sono colorati di viola (colore confermato anche durante analisi microscopiche) indice della composizione proteica del materiale. Questa analisi ha comunque alcuni punti deboli ad esempio il reattivo è di colore blu (colore del solfato di rame) molto intenso e perde rapidamente di efficacia. Questi inconvenienti rendono difficile persino il semplice recupero del filamento immerso se non si prendono le dovute precauzioni. Un altro punto debole sta nel fatto che il colore (viola) viene percepito "ad occhio", certamente siamo tutti d'accordo che salvo grossi problemi di vista il colore viola è facilmente distinguibile dal colore blu, ma un po' di precisione e rigore anche su questi aspetti "scontati" credo sia apprezzabile. Ho quindi cercato di creare un nuovo protocollo di analisi per ovviare a tutti questi problemi. Prima di entrare nel dettaglio però mi permetto di fare una piccola digressione:
dopo aver pubblicato i risultati delle prime analisi l'utente Tursiops ha partecipato ad una breve, ma costruttiva (almeno così credevo) discussione sui vari metodi di analisi. Purtroppo, ad oggi, nessuna delle analisi da me suggerite sembra esser stata eseguita, in compenso dopo essermi offerto di collaborare con Tursiops sia analizzando con metodi chimici rigorosi i suoi filamenti, sia portando io i miei filamenti da lui per ripetere le analisi, ho ottenuto una completa censura dei commenti dal suo blog (usanza ormai diventata molto diffusa) e la seguente risposta:

"Rispondo qui a Simone: spero che tu possa capire il mio comportamento. Lo faccio per correttezza nei miei confronti. io non ho i mezzi per analizzare questi filamenti, lavoro in un laboratorio di ricerca e non ho un laboratorio mio. Ho solo fatto, nel tempo libero, delle semplice analisi al microscopio. Io non so nulla di questi filamenti e per ora non ho trovato articoli in merito se non ipotesi, come le mie del resto. Siccome quindi non posso rispondere appieno alle tue giuste richieste, ho salvato i tuoi commenti (in moderazione, non sono stati eliminati) in attesa di avere io per primo maggiori chiarimenti.
Questa è una mia scelta, sto seguendo una mia linea di ricerca e ad ogni modo prendo atto dei tuoi suggerimenti. In attesa di chiarimenti ti saluto cordialmente."

Al di la della "correttezza nei suoi confronti" (qualunque cosa significhi), ammette di non essere in grado di fare le analisi, di non essere competente in materia, di aver fatto analisi "nel tempo libero". Sarò io che sono strano, ma se fossi nelle sue condizioni e trovassi uno che ha già analizzato quei filamenti, ha già fatto le ricerche bibliografiche e ha i mezzi per condurre praticamente qualunque analisi...beh...io sarei al settimo cielo...lui invece siccome non sa quello che sta facendo non pubblica i miei commenti (a me sfugge la logica dietro questo comportamento) e poi aggiunge che lui ha una sua linea di ricerca (ma come prima ha ammesso di non avere nemmeno un laboratorio). Ora era troppo portare a Pavia i filamenti? Era troppo permettermi di andare a prenderli portando dei campioni di riferimento? Io credo proprio di no, intanto io ho dimostrato che quei filamenti sono proteici, lui non ha ancora fatto un'analisi scientificamente riconosciuta. Forse gli sarebbe convenuto accettare la mia offerta (che comunque è ancora valida).
Bene chiusa questa parentesi procedo spiegando il protocollo:
Esiste un saggio simile a quello di Loewe chiamato test del biureto. In entrambi i test la sospetta proteina va sciolta in una soluzione basica per soda caustica e deve essere aggiunto del solfato di rame per complessare i residui proteici ottenendo il tipico colore viola. La differenza sta nel fatto che nel test del biureto viene aggiunto il sale di Seignette il che permette di mantenere la soluzione più limpida e aumenta la sensibilità del metodo.
Prevedo quindi di seguire la seguente strategia:
1- Dissoluzione completa del filamento nella soluzione di soda caustica più sale (cosa che potrebbe richiedere ore)
2- Aggiunta del solfato di rame in soluzione molto diluita (1%) in modo che il colore rimanga tenue e la soluzione limpida.
Siccome il colore di una soluzione di solfato di rame è il blu, se la soluzione rimane di tale colore allora possiamo escludere con certezza la presenza di proteine, se invece tale soluzione diventa viola allora il filamento disciolto era una seta di origine proteica (tela di ragno).
Prevedo di eseguire un confronto con una soluzione identica preparata dissolvendo della colla di coniglio (sostanzialmente una sostanza proteica chiamata collagene).
Quest'ultima soluzione deve diventare viola se la procedura è stata eseguita correttamente. Rimane il problema di determinare ad occhio la differenza di colore tra le due soluzioni, quindi verrà eseguita una spettroscopia d'assorbimento UV-Vis (in particolare nel visibile) confrontando il colore delle due soluzioni tra loro e di una soluzione senza alcun campione disciolto (che deve risultare blu). La spettroscopia Uv-Vis elimina ogni possibile "suggestione" o critica nella determinazione del colore.
Ho già eseguito qualche test preliminare di cui ho ampia documentazione fotografica. Per ora vi dico solo che anche se la procedura non è perfettamente approntata i risultati ottenuti danno già una risposta abbastanza chiara.
Faccio presente che le analisi che riporterò in un prossimo post sono state eseguite solo sui campioni del 2008, infatti ho valutato che è necessario almeno 1mg di filamento per ogni analisi e siccome il test è distruttivo i campioni precedenti (sui quali era già stato eseguito il test di Loewe) non sono sufficienti per essere sottoposti a tale nuova procedura. Invito chiunque abbia critiche o suggerimenti a commentare in modo tale che possa migliorare ulteriormente la procedura di analisi.

giovedì 11 dicembre 2008

Scambio con l'On. Brandolini

Riporto uno scambio di mail tra me e l'On. Brandolini sulla questione scie chimiche:

Da Simone Angioni
A On. Brandolini
19/11/2008
Gentile On. Brandolini,
ho appena terminato l'ascolto dell'intervista rilasciata da lei poco tempo fa all'emittente radiofonica "Radio Base" sul tema delle scie chimiche. In quella sede ha posto varie questioni sulle quali vorrebbe fare chiarezza. Mi trovo perfettamente d'accordo con lei ed è per questo che da oltre un anno coordino un gruppo di studio sul fenomeno delle scie chimiche. Sono certo di poter rispondere alle questioni da lei poste nell'intervista, ad esempio posso dirle che ho sotto mano l'accordo Italia-USA che tratta delle modificazioni climatiche; ho analizzato nel dettaglio le analisi della pioggia contenente sostanze misteriose; ho anche ascoltato il filmato del meteorologo tedesco e sapendo la lingua posso assicurarle che la traduzione presente su you tube è sbagliata.
In conclusione sarei felice di rispondere a questi dubbi. Se fosse così gentile da rispondere a questa mail con una serie di domande farò il possibile per soddisfare ogni sua curiosità.
In attesa di una sua risposta le invio il link di un lungo documento redatto dal mio gruppo: http://www.cicap.org/new/articolo.php?id=273641
La ringrazio per l'attenzione,
Cordiali Saluti
Dott. Simone Angioni
Dottore in Chimica

Da On. Brandolini
A Simone Angioni
25/11/2008
Gentilissimo Dottor Angioni,
la ringrazio per il materiale che mi ha inviato.
Per quanto riguarda l'intervista sulla tv tedesca prima di utilizzarla ho fatto controllare la traduzione da un madre lingua il quale mi ha detto che era nella sostanza corretta.Le sarei grato se mi inviarre la sua traduzione.
Per il resto in attesa della risposta del Ministero della difesa mi sarebbe utile avere l'accordo con gli Usa e le informazioni in suo possesso sule analisi relative alle piogge acide.
Cordialmente,on.Sandro Brandolini

Da Simone Angioni
A On. Brandolini
10/12/2008
Gentile On. Brandolini,
Inizio questa lunga risposta facendo un brevissimo riassunto dei punti e delle argomentazioni che verranno trattate nel dettaglio in seguito:

- il documento di accordo Italia-USA non parla di metodi per modificare il clima, ma studia cosa succede ad animali e piante quando il clima cambia, per qualsiasi motivo.
- il meteorologo citato parla di "chaff", piccolissime nubi artificiali, non scie, utilizzati in aviazione come contromisura radar. Altrove la stessa persona nega l'esistenza delle scie chimiche.
- le analisi effettuate trovano tracce di polvere nei campioni esaminati, in genere in quantità insignificanti. Comunque si tratta di analisi fatte male, perche' i campioni sono raccolti senza usare le precauzioni necessarie.

prima di tutto le allego il file sull'intesa Italia-Usa sullo progetto di studio sulle modificazioni climatiche. Confido legga con attenzione tutte le 51 pagine del documento per capire di cosa effettivamente si sta parlando, tuttavia mi permetto di sottolineare le parti che, secondo i sostenitori dell'esistenza delle scie chimiche, sarebbero i più compromettenti. Prima di tutto tenga presente che qualunque affermazione sulle scie chimiche può essere affrontata su due fronti:
1- il fronte logico
2- il fronte scientifico
Nel caso specifico è totalmente illogico che un progetto militare segreto di modificazione climatica globale, modifica mentale e avvelenamento mondiale (tesi sostenute da chi crede nelle scie chimiche) sia pubblicato su un pdf disponibile al pubblico in rete. Per di più il progetto coinvolge solo enti civili di ricerca.
Il capitolo che secondo i sostenitori dell'esistenza delle scie chimiche sarebbe la prova dell'esistenza di queste irrorazioni clandestine è il 10 intitolato "Esperimenti di manipolazione degli ecosistemi terrestri". Confrontandomi con queste persone durante le mie conferenze ho potuto notare che coloro che notano l'anomalia in questo titolo non hanno nemmeno letto il dettaglio del progetto, lei lo può trovare a pagina 38 del documento allegato. Lascio a lei stabilire quanto questo progetto abbia a che fare con la teoria delle scie chimiche. In fondo al progetto troverà parole come Vulcan, Mind, Popface. Si tratta di siti per lo studio del comportamento di specie vegetali sottoposte a momentanei e locali cambiamenti climatici (aumento temperatura, anidride carbonica etc...) per poter prevedere il loro comportamento nel caso il clima, per qualsiasi motivo, dovesse cambiare.
Non si tratta quindi di sostanze rilasciate da aerei su vasta scala, ma piccolissimi appezzamenti di terra coltivati con un solo tipo di vegetale (Es: Popface si occupa di pioppi).
I siti di questo genere sono sparsi in tutto il mondo, le lascio qualche link di riferimento:
http://public.ornl.gov/face/global_face.shtml
http://www.unitus.it/euroface/ (qui anche alcune foto del sito Popface)

Proseguiamo con l'altra questione: quella del filmato tedesco. Non metto in dubbio le compentenze del madre lingua al quale si è rivolto, infatti dalla risposta che ha ricevuto mi sembra che possa essere in linea con il vero senso del filmato, il quale, come vedremo, non ha nulla a che vedere con le scie chimiche. Prima di tutto vorrei accertarmi che il filmato di cui stiamo parlando sia il medesimo ovvero questo:
http://www.youtube.com/watch?v=imYfohMy264
Intervista rilasciata al meteorologo Karsten Brandt. Il video che le ho linkato riporta la traduzione sbagliata, potrà chiedere al madre lingua di fiducia se in quel filmato viene veramente pronunciata la parola "scia chimica" in tedesco. Io le posso dire che quella parola non viene detta, al contrario viene pronunciata più volte la parola Duppel. Duppel è un termine tecnico tedesco praticamente intraducibile (deriva dal nome di una località vicino a Berlino) che sta ad indicare il Chaff ovvero una contromisura radar usata sin dagli anni '50. Ancora oggi questa sostanza viene rilasciata e viene rilevata da tutti i radar compresi quelli metereologici, tuttavia questo non ha nulla a che fare con le scie chimiche. Il Chaff viene rilasciato tramite cartucce esplosive e forma delle nuvole non delle scie. Seguono alcuni link di immagini di rilascio di Chaff, potrà notare la differenza tra queste immagini e quelle delle presunte scie chimiche (noti il rilascio esplosivo):
http://www.navy.mil.nz/take-a-pic/other-images/helicopters/chaff-firing.htm
http://www.navy.mil.nz/take-a-pic/ships/frigates/te-kaha-chaff.htm

Per avere la conferma che quel video è stato tradotto male le lascio il riferimento a un articolo scritto da Karsten Brandt (lo stesso meteorologo del video) nel quale sostiene l'inesistenza delle scie chimiche:
http://www.worldweather.net/news/specials.mv?action=show&id=5947
Siccome il testo è in tedesco si rivolga pure al madre lingua di fiducia per la traduzione (se invece preferisce io ho già il file con il testo tradotto) e gli chieda di confrontarlo con questo:
http://www.donnerwetter.de/news/specials.mv?action=show&id=6718
Testo nel quale sempre il meteorologo spiega la vicenda sulla quale è stato intervistato. Sicuramente le risponderà che c'è una differenza sostanziale tra la teoria delle scie chimiche e quello che dice il meteorologo nell'intervista. Credo che la prima impressione che le è stata data dal madre lingua consultato dipenda semplicemente dall'ascolto superficiale del video, infatti il Chaff è "una sostanza rilasciata da aerei militari", ma appena si va oltre questa definizione si scopre che la questione differisce completamente dalle affermazioni fatte sulle scie chimiche.
Chiarito che le scie chimiche non c'entrano nulla con questa faccenda, ritengo che un'interrogazione sulla quantità di Chaff rilasciato dalle esercitazioni militari annualmente in Italia sarebbe piuttosto interessante.

Veniamo all'ultimo punto: le analisi della pioggia.
Prima di tutto non è vero che tutte le analisi riguardano la pioggia acida, molte delle analisi fatte dai sostenitori della teoria delle scie chimiche sono fatte veramente a caso (si analizza di tutto dai capelli alle foglie di geranio, dall'acqua piovana alla neve raccolta da terra). La mancanza di protocolli già invalida queste analisi. Le analisi ambientali vengono condotte dalle ARPA locali e seguono rigidi protocolli scientifici, raccogliere cose a caso e farle analizzare non può avere alcun senso scientifico. In ogni caso osservando quelle analisi non si nota nulla di anomalo l'alluminio, il silicio e vari altri metalli sono normalmente presenti nell'acqua piovana in quelle quantità. Il silicio altro non è che comune sabbia, l'alluminio è l'argilla, quindi significa che nei campioni esaminati c'erano tracce di polvere, di terra, sollevata dal vento. Le quantità rilevate nelle varie analisi non sono minimamente preoccupanti e molto spesso l'acqua analizzata può considerarsi praticamente distillata. E' chiaro comunque che qualunque cosa raccolta da terra o non campionata correttamente non può essere confrontata con le quantità di metalli presenti nell'acqua potabile che viene, per l'appunto, purificata prima di essere immessa nell'acquedotto. A questo punto è importante non confondere le piogge acide (fenomeno dimostrato e causato dall'inquinamento) dalle affermazioni fatte da qualche attivista per le scie chimiche.

Spero di aver chiarito i suoi dubbi, in ogni caso rimango a disposizione per qualunque tipo di chiarimento sulle questioni qui affrontate o su altre sulle quale nutre qualche dubbio.
Cordiali Saluti
Dott. Simone Angioni
Chimico, Università di Pavia

Da On. Brandolini
A Simone Angioni
10/12/2008
Gentilissimo Dott.Angioni,
la ringrazio per le risposte nonchè per il materiale che mi ha inviato,quando troverò il tempo per studiarmelo se sarà mecessario mi farò sentire.
Mi auguro che la risposta del Ministero della Difesa sia altrettanto dettagliata.
Colgo l'occasione per formularle i migliori auguri di buone feste.
Cordialmente,on.Sandro Brandolini
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Ringrazio l'On. Brandolini per la sollecitudine nelle risposte e per avermi concesso l'autorizzazione di pubblicare il nostro scambio qui sul blog.